b sf/m
CO diz.uso
◊ 1 (seconda lettera dell’alfabeto italiano) b / B f, sa bi:
seconda lettera dell’alfabeto sardo; può esprimere due suoni consonantici bilabiali, che sono però tra loro allofoni: 1. la consonante occlusiva bilabiale sonora (in caratteri IPA [b]) all’inizio di parola e in corpo di parola in nessi con altre consonanti, in derivazione di B o V latina o di altre lingue (B-, V-, BR-, BL-, -NV-, -MB-, -LB-, -LV-, -RB-, -RV-, -SB-: boi, bentu, bratzu, fàbricu, brandu, biblioteca, imbentu, camba, arbu, sirboni, àrburi, cerbu, sbentiau), e in posizione intervocalica in cultismi o parole derivate da lingue moderne (libertadi, lìberu, acabai*, strobai*) o in composti latini di AD + B- (nel qual caso è spesso un allofono del seguente: abigai); 2. la consonante fricativa bilabiale sonora (in caratteri IPA [ß]) in posizione intervocalica in derivazione di -P-, -PR-, BJ, VJ latina (cibudda, abrili, arrùbiu, giòbia) o dei composti di AD + B- (nel qual caso è spesso un allofono del precedente: abruxai), e all’inizio di parola in fonetica sintattica in derivazione da B- o V- latina (B- dopo parola che termina per consonante, come l’articolo plurale, in seguito alla caduta della stessa: i(s) bois, i(s) bentus).
* Non avendosi mai opposizione tra pronuncia occlusiva o fricativa, in sardo non andrebbe quindi mai raddoppiata; una recente indicazione riguardo la grafia de Su Sardu Standard consiglia però di raddoppiarla nelle parole entrate nell’uso comune da molto tempo (quindi non cultismi) seppur attraverso lingue moderne (italiano, catalano, spagnolo) e che hanno in tutti i dialetti pronuncia sempre occlusiva (babbu, acabbai, strobbai, stibbu, scabbulli, arribbai).
¶ LOC ¤ CO di serie B de sèrie B, de prus pagu importu