t sf/m
CO diz.uso
◊ 1. (diciottesima lettera dell’alfabeto italiano) t / T f, sa ti:
diciottesima lettera dell’alfabeto sardo; può esprimere due suoni consonantici: 1. uno primario (l’occlusiva alveolare sorda, in caratteri IPA [t]) all’inizio di parola in posizione assoluta e in corpo di parola in nessi con altre consonanti, in derivazione dalla T latina (T-, TR-, -NT-, -LT-, -RT-, -ST-, -XT-: terra, tres, centu, artu, corti, castiai, stràngiu); in posizione intervocalica in derivazione delle doppie latine (-TT-, -CT-, -PT-: guta, noti, neta); 2. uno secondario o mutante (la fricativa dentale sonora, in caratteri IPA [ð]) all’inizio e in fine di parola in fonetica sintattica, sempre in derivazione da T latina (T- dopo parola che termina per vocale, -T nelle desinenze dei verbi seguita da vocale paragogica: sa terra, andat).
Compare anche nel digramma tz, che esprime il suono consonantico affricato alveolare sordo (in caratteri IPA [ts]) per il quale si rimanda alla voce z / Z.
Non avendosi mai opposizione tra pronuncia corta o lunga, in sardo non va mai raddoppiata.